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Dalla Valle di Susa..

ottobre 14, 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leggo sempre piu’ frequentemente informazioni errate riguardanti la costruzione del cantiere Tav in Valle di Susa. Sono Valsusina Doc e difendo con le unghie e con i denti la mia terra, a cui sono orgogliosa di appartenere da generazioni. Prima di tutto pero’…sono Italiana. Vorrei spiegare i motivi del nostro No alla realizzazione di quest’opera, con parole mie, da semplice cittadina pur sciorinando qualche dato tecnico per entrare nello specifico della questione.
Molto spesso ci sentiamo etichettare come “contadini ignoranti” e che ci meritiamo di viaggiare ancora con carretto ed asinello. Ci sorrido, un sorriso un po’ amaro di fronte al giudizio affrettato di una “un thinking society”, vale a dire un’accozzaglia di valutazioni e reazioni emotive governate da un’errata valutazione delle informazioni che ci vengono quotidianamente propinate dai mass-media.
Non mi stancherò mai di invitare le persone ad approfondire le notizie che vengono divulgate dai Tg nazionali, spesso fautori di un terrorismo mediatico di cui siamo vittime passive.
Dunque…perchè sono una No Tav?
Semplice….
«Il progetto non genera danni ambientali diretti e indiretti». È quanto enuncia Palazzo Chigi nei 14 punti, pubblicati sul suo sito, nei quali spiega perché fare la linea Tav Torino-Lione. Eppure la presenza di amianto e uranio, la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico sono tre aspetti che, secondo il fronte ostile alla nuova linea, determinerebbero forti rischi per la salute.
Le nostre belle montagne sono ricche di amianto, smarino e uranio , con l’inizio dei lavori si prevede un aumento dei problemi respiratori e, visto che si tratta di esposizione cronica, anche dei tumori. In particolare, le patologie legate all’ossido di azoto e ai particolati sono destinate a crescere del 10-15%”.
Ma questo non è un parere mio, è stato sottoscritto un documento da parte di 312 medici, farmacisti e operatori sanitari delle valli di Susa e Sangone, in provincia di Torino.
Sorvoliamo sugli espropri riguardanti i terreni e le case, la distruzione di un sito archeologico, di colture, di vigne e quant’altro…intanto per molti di voi si tratta solo di “problemi nostri”..beh..tipico dell’italiano medio, finchè non ci toccano il nostro giardino…
Vediamo di passare a qualche dato tecnico allora….
La CMC, cooperativa socia di Legacoop che ha vinto, assieme alla CCC, l’appalto per costruire la base di guerra Dal Molin, è stata condannata per disastro ambientale, lo scorso 3 marzo 2009 nell`ambito del processo ai cantieri per la TAV Bologna-Firenze.Dopo la scomparsa di decine di pozzi e sorgenti, e la morte fisica e biologica di preziosi torrenti appenninici, in alcune aree si ipotizza che si stiano intaccando riserve profonde, acque di lunga circolazione`. Secondo “L`Espresso` del 4 marzo, l´inchiesta sui danni causati dai cantieri Tav era divisa in due filoni principali: quello della contaminazione dei terreni e delle acque per effetto dello smaltimento delle terre e dei fanghi delle lavorazioni in galleria, e quello del drammatico prosciugamento delle sorgenti e dei fiumi del Mugello, una delle regioni più ricche di acqua d´Italia. Secondo le accuse, a causa dei lavori in galleria e della intercettazione «selvaggia» delle acque di falda, si sono seccati 57 km di fiumi, la portata di altri 24 km di corsi d´acqua si è drasticamente ridotta, sono state prosciugate 37 sorgenti e 5 acquedotti. Questi sono i pregressi.
Parliamo anche dei costi:
4 cm di Tav equivalgono ad un anno di pensione,
3 metri di Tav a 4 sezioni di scuola materna,
500 metri di Tav ad 1 ospedale da 1200 posti letto con 226 ambulatori e 38 sale operatorie.
Un km di Tav un anno di tasse universitarie per 250 mila studenti oppure 55 nuovi treni per i pendolari. L’Unione Europea ha finanziato la progettazione e le opere preparatorie della Nuova Linea Torino Lione nel 2008 per 671 milioni di euro. Tali impegni sono stati rispettati ed è ora in corso la realizzazione del sondaggio geognostico di Chiomonte. Così ci raccontano. Vi invito a fare una piccola gita domenicale in zona Chiomonte, a parte una valle militarizzata e un “cantiere che non c’è”, il panorama è davvero mozzafiato!
Siamo un Paese a cui manca tutto…e vogliamo adeguarci al resto dell’Europa senza averne i potenziali mezzi.
Vi invito ad approfondire la tipologia dell’opera in questione, la reale utilità e a mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro, vantaggi e relativi rischi ambientali e non, io mi sono tenuta piuttosto “leggera” con le considerazioni.
Perdonate lo sfogo,sono stata anche un po’ approssimativa,ma vorrei smuovere le vostre coscienze, non siamo oscuri personaggi un po’ retrò, contrari al progresso a prescindere. Ci sono motivazioni forti dietro al nostro movimento. Ne va del futuro della nostra Valle e dei nostri figli. Informatevi, fermatevi un istante ad ascoltare le nostre urla silenziose.
Grazie.

 

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