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Che bello il suicidio…dei vecchi!

dicembre 1, 2011

Da qualche tempo il suicidio va per la maggiore!

 Si butta dalla finestra Monicelli e vai con gli applausi..”ma che figo, ma che coraggio, ma che bravo!Wow! Che stile!”.

Coro di consensi e articoli dedicati !

Si ammazza Lucio Magri e…tutto normale, normalissimo, ordinaria amministrazione.Nemmeno avesse deciso di comprarsi un vestito nuovo!

Decide di farla finita il malato terminale  e… gaudio massimo, incensamento, inno alle cliniche della morte e sermone sul bel crepare!

Si direbbe un’ovazione monocorde al kamikaze….

Attenzione però…massima attenzione!

Quando il suicida non è vecchio nè malato la musica cambia e si ritrova il buonsenso.

Avete notato?

E’ accaduto tempo fa col tentativo messo in atto da uno sportivo e con quello, purtroppo riuscito, di un altro uomo di sport e di successo; con il caso del giovane diacono di Orvieto e con il ragazzo di Ficulle.

Il giornalista televisivo si fa mesto e il suicida non è più, d’emblèe, eroe, ma disgraziato( nel senso letterale del termine); non più padrone della propria esistenza, ma vittima della propria debolezza o, a seconda dei casi, della propria sfortuna o follia.

Dunque, la domanda: perchè a questa nostra società piace così tanto il suicidio dei vecchi e dei malati?

Perchè ritrova solo verso i giovani la pietas, l’equilibrio, l’assennatezza che l’occasione sempre e comunque meriterebbe?

Non sarà mica che la vita, quando è fatta di malattie e dolore, di decadenza fisica e spesso mentale, è un pro memoria intollerabile per chi si illude che scienza e botulino potranno regalarci 20 anni eterni ?

Non sarà mica che l’alleggerimento per le casse pubbliche dovuto alla  scomparsa degli “inutili”, sotto sotto non ci dispiace affatto?????

Chissà….

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