Vai al contenuto

Il rospo

dicembre 9, 2011

Come il rospo che nella paura gonfia il petto a mostrarsi più grande e minaccioso di quel che è, così noi umani, sovente, copriamo i nostri limiti esibendo arroganza e sicumera. Più teatrale lo sforzo, più profonda l’insicurezza.

L’italiano, guardiamoci attentamente allo specchio!, è sempre stato un rospo, un rospo col complesso dell’asino che, conscio di essere un orecchiante di talento, nasconde le proprie mancanze dietro la cortina fumogena della chiacchiera pressappochista. E’ però solo con l’avvento dell’era Monti che il connazionale tipo s’appresta a dismettere, non credo definitivamente, gli abiti rospeschi.

 Forse il capello bianco del nuovo capo del governo, forse gli incensamenti tributati dai media, indecentemente genuflessi difronte a Sua Signora Banca e ai di Lei adepti…gli italiani si sono chiusi in un silenzio, o meglio, in un mutismo reverenziale che ha dell’incredibile e che li candida ad un’altra spaventosa metamorfosi: da rospi a sogliole, senza aver mai nemmeno tentato di diventare principi, malgrado le promesse che la democrazia, come una fattucchiera televisiva, elargisce a tutti. Tacciono i sindacati che fingono sdegno e indicono, pro forma, uno scioperuccio-coffee break di appena tre ore laddove, in altre circostanze, avrebbero rievocato la marcia su Roma; tacciono gli intossicati dei centri sociali, tacciono gli impegnati del popolo viola, mentre le agguerrite signore di “Se non ora quando”, perdono l’occasione di tacere e si commuovono per le lacrime della ministra. Tanto evidente la metamorfosi e tanto repentina da lasciare, davvero, senza parole!

Appena qualche giorno fa, altro capo del governo, ciarlavano tutti come cocorite.

 Forse perché di Berlusconi, barzellettiere e puttaniere seriale, gli italiani non avevano soggezione e forse anche perché il bersaglio era sin troppo riconoscibile:la politica c’entrava poco, non avendo mai avuto, noi italiani, il gusto dell’approfondimento, però, almeno, s’era trovato il modo d’essere invidiosi fingendo d’essere indignati e tanto bastava…una pacchia!

Adesso la musica è cambiata: le amicizie inquietanti di Monti, le sue scellerate collaborazioni internazionali e le posizioni di Passera e Severino, coi loro conflitti d’interessi sterminati come le pampas, sembrano essere troppo in là, troppo difficilmente indagabili, troppo lontane, troppo ermetiche e sfuggenti per la distratta attenzione dell’italiano medio il quale, absit iniuria verbis, da rospo s’ è fatto, in un batter d’ali o, per restare in tema, in uno zompo, sogliola.

 È sgradevole dirlo, ma è il pesce dei fondali che, in questo preciso momento storico, ci rappresenta meglio: cieco solo da un lato e, esattamente come gli italiani intimoriti da Monti and company, vive, muto, appiattito sul fondo. Lo stesso fondo che ci apprestiamo a toccare e lo stesso silenzio!

Sarà che l’alta finanza è un nemico non immediatamente individuabile, sarà che i poteri occulti, per un popolo di allegri analfabeti, tali rimarranno, sarà che i modi dei nuovi padroni, dopo le carnevalate berlusconiane, appaiono addirittura raffinati, sarà che la Fornero così graziosamente gronda lacrime da parure di gioielli d’oro mal mimetizzate….sarà questo , sarà altro….a trovarlo un italiano che fiati!

 Eppure ce ne sarebbe….. Passera, ad esempio….: costui è stato amministratore delegato di Intesa(intesa come banca!) e oggi fa il ministro dello sviluppo economico e pure delle infrastrutture ed anche dei trasporti e delle telecomunicazioni. Però è stato proprio lui a trovare, tra i clienti della sua banca, i compratori di Alitalia ed è stata la sua banca a finanziare Della Valle e Montezemolo che si sono messi a fare i trenai per far concorrenza a Trenitalia. E non se ne esce neppure se si va per mare visto che, tra gli armatori, alcuni fanno parte della società Alitalia. Insomma, a meno che non decidiate di usare i pattini, Passera e la sua banca, in materia di trasporti, li incontrerete sempre. Una banca, la sua, molto politically uncorrect visto che s’appresta a licenziare 5000 persone mentre gli azionisti intascano 8 centesimi ad azione e l’ amministratore (Passera!) prese l’anno scorso uno stipendiolo di tre milioni 800.000 euro.

Gente attenta, i Passera, che solo oggi hanno fatto rientrare una piccola parte del gruzzoletto di famiglia(7 milioni di euro) cautamente trasferito a Madeira(paradiso esentasse) in attesa, fa sapere il neo ministro, di miglior collocazione in Italia. Giusta prudenza la sua visto che in due anni, tra il 2005 e il 2007 aveva intascato solo33 milioni di euro…..

Insegna il Vangelo che” i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”.

Ha infatti una vista d’aquila l’unico occhio degli Illuminati; gli italiani, peggio della sogliola, hanno insabbiato il loro.

 Avvertiamo sentore di disfatta!

No comments yet

Lascia un commento